Daniele Mariani: «Impatto economico pesante per i club»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 18, 2020 15:00 Updated

Daniele Mariani: «Impatto economico pesante per i club»

Mariani Daniele

Daniele Mariani

Il tempo per riflettere in questo momento c’è, la preoccupazione di tutti è per la salute, ma è chiaro che si pensa anche allo sport. La Iacact Perugia di serie C maschile dopo aver dominato il torneo ha visto bruscamente interrotto il suo cammino a pochi passi dall’epilogo stagionale. Questo il pensiero del presidente Daniele Mariani: «Ho seguito con attenzione la giusta iniziativa della testata di dar voce alle società umbre in questo momento particolare e sono assolutamente d’accordo con tutte le dichiarazioni fatte dai colleghi. Vista l’eccezionalità (l’ultima pandemia in Europa risale a circa cento anni fa) e la gravità della situazione che ci accomuna prima che sportivi come persone, penso che il senso di responsabilità nei confronti degli atleti e delle atlete sia la cosa più importante. Non mi soffermerò sulle criticità delle soluzioni proposte nelle scorse settimane, l’ipotesi di una ripresa dopo il 3 aprile del campionato, in un clima di incertezza e seppur di minimo rischio (chi si assumerà la responsabilità di dire che atleti ed atlete giocheranno in totale sicurezza, senza fare poi a ‘scarica barile’ qualora dovessero presentarsi nuove complicazioni?), vedrebbe comunque un periodo necessario di almeno tre settimane per poter rimettere operative le squadre, riprendendo la competizione a maggio ed andando ad alterare oramai una manifestazione di per sé già abbastanza anomala rispetto ai presupposti iniziali. In merito all’ipotesi di un fermo dei campionati credo che dei distinguo debbano essere fatti in base alle categorie. Se i campionati di A e B maschile sono ancora nel vivo del girone di ritorno, i campionati regionali maschili di serie C e D umbri hanno già terminato la regular season: nel primo caso le soluzioni potrebbero esserci (fare dei preliminari off e out prima del campionato 2020-2021?) mentre nel secondo caso l’ipotesi di annullamento della competizione sarebbe la mancanza più grossa nei confronti del concetto cardine dello sport: il merito; il merito di cui parlo è l’impegno degli atleti, i sacrifici degli addetti ai lavori e il coraggio degli sponsor. Concordo con chi dice che tutto questo avrà un impatto economico negativo sulle società sportive, far finta di nulla e ripartire da zero il prossimo anno equivale a mettere la testa sotto la sabbia, danneggiando ulteriormente le più piccole che si troverebbero ad aver vanificato gli investimenti di una stagione, con buona pace del pluralismo sportivo e delle esigue disponibilità degli sponsor in un momento di crisi. Fare sport di questi tempi significa resistere a tutta una serie di complessità (regolamentari, strutturali e sociali) che ostacolano il principio cardine del dilettantismo: sport per tutti. La nostra società ha chiare le scelte che intraprenderà in base ai possibili scenari e ci mettiamo a disposizione della federazione regionale per sostenere una soluzione condivisa. Una cosa per me è certa, vogliamo che i nostri ragazzi facciano sport ma non farò scendere in campo i miei giocatori e le mie giocatrici finché non avrò le garanzie sullo stato di sicurezza totale delle attività da parte delle autorità preposte. Mi auguro che questo momento possa essere visto come un’opportunità per rivedere cosa non ha funzionato e per rimettere al centro dello sport le persone».

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