Francesco Sperandio: «Tanti dubbi sul domani»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 15, 2020 10:00 Updated

Francesco Sperandio: «Tanti dubbi sul domani»

Sperandio Francesco

Francesco Sperandio

Pensare all’immediato non serve, riflettere sulla eventuale ripresa forse, ma è il futuro il vero nodo della questione quando sarà passata l’emergenza sanitaria per Coronavirus. La Lucky Wind Trevi ha condotto sino ad oggi una buona stagione in serie B1 femminile, ma gli sforzi rischiano di essere vanificati. Questo il pensiero del presidente Francesco Sperandio: «È davvero difficile prevedere quello che succederà da qui a giugno. Se vado indietro con la memoria l’unico periodo che ricordo buio, ma niente a che vedere con quello di oggi, è stato nel 1978, all’epoca del rapimento Moro, quando c’era un clima da coprifuoco e metteva pensiero andare in giro, visto il grande dispiegamento di polizia che c’era dappertutto. Ricordo una trasferta in pullman a Roma quando ci fermarono e rivoltarono l’autobus (inclusi noi della squadra) da cima a fondo. Tornando al campionato la vedo davvero dura che per questa stagione si possa ricominciare, però ammesso che dal 4 aprile si possa riprendere l’attività, bisogna aspettare come minimo il 18 aprile per tornare a giocare. Le partite rimaste sono dieci, le date potrebbero essere 25 aprile, 2-9-16-23-30 maggio, 6 giugno, con tre turni infrasettimanali. Abolirei i play-off con la promozione diretta della prima e classifica avulsa per la quinta promozione tra le seconde dei quattro gironi. Giocarli prolungherebbe oltremodo la stagione con ulteriore difficoltà per le società. Altro problema sono i campionati giovanili, credo non ci siano difficoltà a terminare i campionati provinciali e regionali, sarebbe problematico organizzare e trovare date per le finali nazionali. Se si dovesse prolungare lo stop oltre il 4 aprile invece, i campionati non dovrebbero più riprendere e ci sarebbe da decidere se annullare tutto o cristallizzare la classifica alla fine del girone di andata, quindi le promozioni e le retrocessioni sarebbero quelle della classifica fino a quel punto. La cosa certa è che qualsiasi decisione si prenda scontenterebbe qualcuno, ma la situazione è straordinaria e i rimedi sarebbero straordinari.  Un altro problema che mi preoccupa non è solo quello della pallavolo giocata, ma siccome la pallavolo (come tutto lo sport) si regge sugli sponsor, vista la loro difficoltà, quando riprenderanno a produrre, sarà complicato che possano investire nello sport. Insomma, parlare di futuro difficile mi sembra un eufemismo. Siamo stati tra i primi a sospendere l’attività. La pallavolo ci manca, ma la salute delle nostre ragazze e di tutto il nostro mondo è più importante».

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