Guido Marangi: «Allenamenti blindati ad Offanengo»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 9, 2020 11:00 Updated

Guido Marangi: «Allenamenti blindati ad Offanengo»

Marangi Guido (Offanengo)

Guido Marangi

Tra gli allenatori che sono fuori dai confini umbri impegnati con la pallavolo c’è chi vive ad Offanengo, in provincia di Cremona, da oggi zona rossa. È il perugino Guido Marangi che racconta come sta vivendo ai tempi del Coronavirus: «È sicuramente una brutta situazione che si evolve, per ora in peggio, di giorno in giorno… Qui che prima eravamo al confine con la zona rossa, ed ora dentro alla grande zona1, la vita è un po’ particolare, tanti esercizi chiusi o con orari ed ingressi limitati, noi abbiamo la fortuna di stare in un paese piccolo dove i casi sono stati limitatissimi e riusciamo a mantenere un ritmo di vita quasi normale, le sedute di allenamento a porte chiuse sono una novità che però previene molto contatti e ci fa vivere quasi in una ulteriore ‘bolla’ dentro tutto questo. Io personalmente anche nelle settimane passate, quando ancora la zona rossa era solo attorno a Codogno, avevo modo e possibilità di tornare a casa, ma ho ragionato su e preferito non muovermi (anche se non c’erano divieti) proprio per evitare di poter portare inconsapevolmente l’infezione in zone dove ancora non risultavano casi, è una situazione comunque difficile, ovviamente, con tutti i miei cari e amici lontano, ma per senso civico ho evitato prima e bisogna tener duro ancora un po’. Qui la squadra non è stata nemmeno al completo perché una nostra ragazza (Nicolini) è di Codogno e quando è stata isolata la zona lei era all’interno ed è stata bloccata lì fino a stanotte, lei non ha mai avuto sintomi, ma come tutti ha dovuto rispettare il blocco, noi abbiamo provato in tutti i modi a starle vicino, la tecnologia adesso aiuta, ma la mancanza della ragazza era evidente. Due ragazze della squadra, capitan Porzio e la libero Giampietri, sono andate al confine della zona rossa per incontrarla e darle un pallone (ci hanno pure palleggiatore un po’ a distanza con i militari che sorvegliavano che non ci fossero contatti). Noi proviamo a continuare a lavorare, a proseguire con gli allenamenti, in attesa che gli organi preposti decidano se e come proseguire la stagione, diciamo che allenarci ci serve anche per poter mantenere una certa parvenza di normalità, che in momenti così strani e particolari, secondo me è molto importante».

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