Ivan Zaytsev: «Non sarebbe un problema ricominciare»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 25, 2020 10:00 Updated

Ivan Zaytsev: «Non sarebbe un problema ricominciare»

Zaytsev Ivan (palla)

Ivan Zaytsev

In una giornata strana per il mondo sportivo parlano i protagonisti della pallavolo giocata, soprattutto quelli che stavano aspettando da quattro anni l’appuntamento sportivo più importante del pianeta. Il rinvio al prossimo anno delle Olimpiadi di Tokyo 2020 per l’emergenza sanitaria ha scatenato reazioni diverse, l’atleta spoletino Ivan Zaytsev ha detto in una intervista: «Sogno Tokyo da quando è finita la finale di Rio de Janeiro 2016 è il mio sogno e il sogno di ogni atleta, ritengo però che questo rinvio sia logico, è un rinvio dettato dal buon senso, già da oggi, già da questo momento sogno Tokyo 2021. Ora si aprono scenari differenti sulla possibile conclusione della superlega visto che ci sarà più tempo a disposizione, la priorità resta comunque la salute e il superamento della crisi che stiamo vivendo, continuiamo a fare ciò che va fatto, rimaniamo a casa». Ha vinto quattro medaglie d’argento e cinque di bronzo, belle soddisfazioni ma anche qualche rammarico. «Ancora mi rode per l’Europeo del 2015, ovvero la semifinale persa contro la Slovenia. Del podio a Rio 2016 è rimasta la consapevolezza di aver fatto qualcosa di bello, ma a distanza di quattro anni dispiace aver perso una finale olimpica in quel modo». È a casa, come molti altri italiani, con tre bambini piccoli, cosa atipica per uno abituato a stare fuori diverso tempo. «Sono al sicuro e devo dire che abbiamo trovato un bel ritmo, io e mia moglie ci stiamo dando una mano e i figli sono abbastanza bravi. Ci si sveglia presto e si va a letto altrettanto presto, mangiando a caso e a qualsiasi ora del giorno. In cucina faccio le cose semplici e di solito piacciono. Siamo in appartamento, l’unico spazio all’aperto è il terrazzo occupato dal gatto che si chiama Silver non a caso». È notizia di oggi che in Russia non si tornerà a giocare, le prospettive per quanto riguarda il campionato italiano sono ancora incerte. «È tutto in divenire, al momento nessuno si vuole esporre e prendersi la responsabilità di decidere in maniera definitiva. Si naviga a vista, in attesa di notizie positive. Per terminare il campionato, si dovrà aspettare che la situazione della salute pubblica migliori e prorogare i transfer degli atleti stranieri che giocano in Italia. L’unica soluzione, in caso di miglioramenti, è riprendere tra maggio e giugno. Credo che il desiderio della Lega sia quello di concludere almeno la stagione regolare. Dal punto di vista mentale non è un problema ricominciare e comunque non ci siamo mai fermati perché tutti noi stiamo continuando ad effettuare attività fisica, seppur dentro casa». Nel frattempo cominciano a diminuire i contagi. «Speriamo che si vada verso un miglioramento. Noi restiamo a casa, ma dobbiamo renderci conto che ci sono tante altre persone che stanno veramente rischiando la vita. È un momento difficile, il mio pensiero va a loro».

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