Stefano Vagnetti: «Nello sport si acuiranno le differenze»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Marzo 14, 2020 09:00 Updated

Stefano Vagnetti: «Nello sport si acuiranno le differenze»

Vagnetti Stefano

Stefano Vagnetti (foto Andrea Aglieco)

Il momento che stiamo vivendo è davvero singolare, la Promovideo Monteluce di serie B maschile è giunta alla sosta forzata con l’ultima posizione della classifica e la preoccupazione della dirigenza biancorossa non è dunque rivolta alla presente stagione, bensì al futuro della disciplina. Lo testimonia il pensiero del presidente Stefano Vagnetti: «La situazione che tutti stiamo attraversando non ha precedenti; il mondo è messo a dura prova da questa pandemia e lo sport soffre, come tutte le altre realtà, delle difficoltà e delle paure che lo tsunami Coronavirus ha generato. Trattandosi di un problema epocale, nessuno era preparato ad affrontarlo e forse inizialmente tutti noi, le istituzioni nazionali e locali e le organizzazioni sportive hanno forse un po’ sottovalutato la pericolosità della cosa. La nostra società, anche in controtendenza, ha immediatamente recepito in pieno tutte le direttive governative provvedendo a sospendere le attività all’interno delle palestre senza se e senza ma, esponendosi a critiche ed accuse di eccessivo allarmismo, ma responsabilmente ritenendo di aver agito nel migliore dei modi, perché senza nulla togliere all’importanza dello sport, non c’è nulla che abbia un valore così alto come la salute di ogni individuo. Scendendo nel nostro specifico, alla luce di questa forzata sospensione dell’attività che per ora durerà fino al 3 aprile, ma verosimilmente sarà protratta, penso che sarà impossibile portare a termine la stagione regolare per i campionati di ogni ordine e grado; non credo di avere consigli da suggerire agli organi competenti se non quello che scontatamente viene in mente a tanti, annullare completamente tutti i campionati e ripartire dalla stagione ventura (2020-2021). Si dovrà prendere consapevolezza di quello che è accaduto e cercare di fare di tutto per riprendere la ‘vita sportiva’ più forti di prima. Ovviamente in second’ordine rispetto al problema primario della salute di tutti, si genererà anche un problema economico; le società sportive dilettantistiche, vivono perlopiù dei contributi di piccoli sponsor e delle quote pagate dal settore giovanile, mentre si trovano a far fronte ai costi onerosi degli impianti utilizzati e gestiti per l’attività sportiva. Lo strascico del virus porterà con sé anche una ulteriore crisi economica che allontanerà dallo sport tante piccole aziende allargando ancor di più rispetto ad oggi il divario tra le piccole società e le società professionistiche. Non vorrei essere pessimista, ma il presumibile squilibrio si acuirà a tal punto che diverse società non saranno in grado di sopravvivere e, quindi, penso che le istituzioni sportive a ciò deputate debbano pensare di sostenere, anche economicamente, queste realtà che al contrario sparirebbero impoverendo uno scenario regionale già abbastanza in crisi. La nostra società sportiva, che il prossimo anno compirà 50 anni di attività, terrà duro come al solito nella speranza che questo stop incrementi la voglia di sport tra i giovani e che si torni a vedere le palestre gremite di ragazzi e non desolatamente deserte come in questi giorni».

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