Maurizio Lestini: «I volontari svolgono un gran lavoro»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Aprile 1, 2020 10:00 Updated

Maurizio Lestini: «I volontari svolgono un gran lavoro»

Lestini Maurizio (Castelluccio)

Maurizio Lestini nella piana di Castelluccio

Tra le categorie di cui si parla molto in questo momento ci sono anche i volontari, gente che fornisce il suo tempo per fare quello di cui c’è bisogno. Fanno le cose più disparate, ma necessarie, e che nessun altro può fare. Ce ne ricordiamo sempre nei casi di calamità (terremoti, alluvioni, frane, isolamento, uragani, incendi, valanghe, crisi idrica, problemi di viabilità, tsunami, eruzioni vulcaniche), in tutti questi casi la protezione civile c’è sempre. A fare parte di questi gruppi ci sono persone che hanno un alto senso dell’altruismo, come ad esempio Maurizio Lestini, ex arbitro e segnalinee della pallavolo ed oggi responsabile regionale degli osservatori: «Mi ricordo che il mio primo servizio fu al terremoto in Irpinia, era il 1980, mancavano le bare per i tanti morti che ci furono e io ne trasportai diverse da Perugia. Tra i tanti servizi fatti in questi quaranta anni ho un ricordo vivo dei servizi in favore degli agricoltori di Castelluccio colpiti in maniera forte dal sisma del 2016. Noi dell’associazioni volontari carabinieri in congedo di Perugia siamo stati in prima linea anche stavolta, prima di tutto con la distribuzione dei volantini in tutti i territori comunali, ci è stato assegnato in questo periodo di emergenza il compito del filtraggio delle persone all’ospedale Silvestrini, purtroppo all’inizio accadeva che la gente andava al policlinico anche per fare colazione, poiché all’interno c’era l’unico bar aperto della città, sono usciti anche degli articoli a questo proposito, ma c’era anche gente che andava a pagare il ticket al Cup perché in farmacia c’era troppa fila. Siamo operativi in ogni situazione di emergenza, facciamo parte della protezione civile ma il nostro è un servizio di puro volontariato, per cui siamo al di fuori di tutte le questioni politiche. Per operare abbiamo bisogno di tante cose, ma se pensiamo che anni fa erano stati stanziati in Umbria solo 20’000 euro quando per le spese vive di sussistenza ne servono 800’000 euro (pagamento locali, attrezzatura, mezzi, assicurazioni), si capisce che dobbiamo ingegnarci nel reperire i fondi per rimanere in piedi. Di iniziative ne mettiamo in campo tante, ma la voce più importante in entrata sono le sagre, le manifestazioni sportive ed artistiche, che ci danno un contributo per svolgere dei servizi di assistenza alla popolazione, e quello ci serve per autofinanziarci. Grazie alla donazione del 5 per mille siamo riusciti a raccogliere qualche soldo, ma se ora che si sta entrando nel periodo degli eventi questa emergenza sanitaria si dovesse prolungare, potrebbero venirci a mancare i fondi, e saremmo davvero in grandissima difficoltà. Abbiamo comprato attrezzature (gruppi elettrogeno, tenda, jeep, rimorchio equipaggiato, ripetitore, ecc.), i mezzi sono intestati all’associazione ma non abbiamo delle assicurazioni agevolate, siamo considerati alla stessa stregua di una azienda commerciale». Se non ci sono i volontari le emergenze diventano più difficili da gestire, ma non c’è bisogno solo di denaro, bensì anche di materiale umano, per diventare volontario della protezione civile basta seguire un corso gratuito della durata di due mesi e poi dare un esame di abilitazione.

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