Monteluce protesta col Comune di Perugia

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Dicembre 3, 2020 12:00 Updated

Monteluce protesta col Comune di Perugia

Monteluce (loghi)

i loghi della Polisportiva Monteluce

Non si placa la polemica della Polisportiva Monteluce innescata nei giorni scorsi dalla decisione dell’amministrazione comunale di Perugia di utilizzare la palestra di Sant’Erminio per ospitare i cittadini senza fissa dimora. Tale scelta è stata immediatamente contestata dalla società sportiva che ha emesso un comunicato durissimo nei confronti degli organi istituzionali. Ora però il presidente Stefano Vagnetti torna sull’argomento con una lettera di denuncia inviata direttamente al sindaco: “Con la presente si intende rendere edotti e denunciare quanto accaduto a far data dalla settimana scorsa circa la mancata possibilità di utilizzare l’impianto sportivo in oggetto. La scrivente Polisportiva Monteluce avente sede in Perugia via Pisano svolge normalmente la propria attività sportiva dilettantistica in gran parte negli spazi a lei concessi nell’impianto di cui sopra gestito da Pallavolo Perugia, società con la quale collabora; l’attività della nostra polisportiva consiste nella pratica del minivolley, pallavolo giovanile (under 12, under 13, under 14, under 15, under 16, under 17 ed under 19), volley dilettantistico (serie C), tennis tavolo (campionato nazionale veterani, campionato regionale serie C femminile, campionato nazionale femminile di categoria e campionato nazionale tennis tavolo per disabili categoria Cip 1.5. In data 27 novembre 2020, ci è stato comunicato dal gestore Pallavolo Perugia che la palestra è stata requisita dall’amministrazione comunale per essere occupata da soggetti senza fissa dimora in virtù di ordinanza del sindaco di Perugia, e di conseguenza non utilizzabile per la nostra consueta attività. Questa decisione dell’amministrazione comunale, che pensiamo si tratti di un vero e proprio sopruso, in un periodo difficile come quello che stanno attraversando tutte le società sportive, ci ha lasciato interdetti e sgomenti; abbiamo pensato che le istituzioni che dovrebbero essere promotrici di attività sportivo-ricreative volte alla crescita dei giovani in un ambiente sano, per risolvere problemi ai quali non sanno dare risposte, hanno preferito penalizzare coloro i quali mettono la faccia in questo tipo di attività ma in generale si sono di fatto pronunciati contro lo sport dilettantistico, non protetto dall’aura economica che gravita intorno a quello professionistico. Consapevoli del valore sociale dello sport che portiamo avanti coraggiosamente da 50 anni abbiamo affrontato la difficile situazione che ci ha messo davanti il covid-19 e dopo la sospensione dell’attività nella seconda parte della stagione scorsa, ci siamo rimboccati le maniche ricominciando tra mille difficoltà nei mesi estivi ed a settembre ci siamo presentati ancor più motivati per cercare di perseguire, come sempre, l’obiettivo sociale oggetto della nostra attività. La nostra società vive in simbiosi con il quartiere di Monteluce ed è legata indissolubilmente ad esso; con esso ha attraversato la storia assorbendone i lati positivi e soffrendo per la crisi venutasi a creare con lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione dopo lo smantellamento del vecchio Policlinico; tema questo più volte oggetto di campagne elettorali ma al quale nessuno è mai riuscito a dare risposte certe per gli abitanti del quartiere ormai disillusi. Negli ultimi anni investendo tutte le proprie energie nella promozione dell’attività a livello giovanile, ha ottenuto grandi risultati incrementando notevolmente i propri tesserati (quasi 200) che per la maggior parte sono ragazzi/e da 6 a 18 anni raggiungendo anche risultati sportivi importanti tanto che negli ultimi due anni ha partecipato anche a campionati nazionali rappresentando Perugia. Sempre perseguendo l’obiettivo principale della cultura sportiva in chiave sociale, negli ultimi anni abbiamo anche implementato la nostra attività con il tennis tavolo ed annoveriamo tra i nostri tesserati anche atleti che partecipanti al campionato nazionale per disabili di questo sport. L’assurda decisione di utilizzare un impianto sportivo a tutti gli effetti (e non un cva come spesso si cita) per scopi diversi non contemplati da alcun regolamento, toglie spazio a tutti i nostri giovani tesserati e rischia di fare più danni della pandemia stessa. La nostra protesta non è una rivendicazione politica ma esclusivamente sociale e come tale non vogliamo venga strumentalizzata, ma lo status delle cose si riassume nel fatto che a poche settimane dall’inizio dei campionati non possiamo utilizzare un impianto sportivo costruito per fare sport nel nostro quartiere e ci troviamo senza la possibilità di utilizzarne altri, cosa che inevitabilmente porterà alla rinuncia a partecipare a tutti i campionati menzionati ed interrompere definitivamente la nostra attività. Impiegheremo tutte le nostre forze per rivendicare il nostro diritto di fare sport, ma anche per tutte le altre realtà che utilizzano l’impianto con la loro meritoria attività, al fine di scongiurare che questo non avvenga. Invitiamo, pertanto, il signor sindaco a tornare sulla propria decisione revocando la propria ordinanza”.

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