Renzo Mastroforti: «Fipav ed istituzioni ci stiano vicino»

Renzo Mastroforti

Momenti difficili per le squadre di pallavolo, la serie A continua a giocare mentre le categorie regionali e giovanili sono state bloccate dopo un cambiamento d’interpretazione delle norme. Nel limbo dell’incertezza su come andrà a finire rimangono i campionati nazionali che sono stretti nella morse del desiderio di tornare in campo e della paura del contagio. Tra le squadre di serie B1 femminile c’è anche la Pallavolo Perugia che attualmente è ferma e guarda alla data di fine gennaio nella quale potrebbe riprendere a giocare. Il pensiero del club biancorosso è stato espresso mercoledì sera al programma televisivo Volley Break dove è intervenuto il presidente Renzo Mastroforti che ha detto: «Se dovessimo guardare le difficoltà probabilmente avremmo già abbandonato. La nostra grande passione ci permette di sopperire alla pandemia e pensare di mandare avanti un’attività che non è fatta solo dalle squadre di punta, ma c’è tutto il settore giovanile. C’è una incertezza di fondo delle famiglie che vorrebbero far fare sport ai propri figli ma hanno anche paura. La Fipav tra l’altro non aiuta perché prima fornisce una sua interpretazione e poi torna sui suoi passi. Se è vero che lo sport ha una valenza sociale, in questo momento ci devono stare vicino la federazione e le istituzioni, non devono lasciarci soli. Sappiamo quali sono le difficoltà e manteniamo l’ottimismo per il prossimo anno ma noi non siamo una spa e non abbiamo gli incassi, abbiamo solo le spese». La capitana Marta Pero ha aggiunto: «Ci voglio credere che a fine gennaio si possa ricominciare a giocare nel nostro campionato. Parlando con le compagne si percepiscono i dubbi di ognuna, non è facile ora, manca il lavoro quotidiano, l’adrenalina di scendere in campo il fine settimana. Essersi fermati significa dover ricominciare da capo sia sotto il profilo della preparazione fisica, sia sotto il profilo mentale. Aver interrotto l’attività significa aver perso l’identità di squadra che avevamo raggiunto. Manca molto in questo momento il collegamento tra le atlete e le squadre giovanili, speriamo di poter tornare presto alla vita di prima».

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