Davide Mazzanti sfida Santarelli ed il passato

By Pianeta Volley Gennaio 15, 2021 12:00 Updated

Davide Mazzanti e Daniele Santarelli

Si avvicina la sesta giornata di ritorno nel campionato di serie A1 femminile, si prepara a tornare in campo la Bartoccini Fortinfissi Perugia che domenica prossima la vedrà con la capolista Conegliano Veneto. Per la prima volta saranno avversari gli allenatori che fino a tre anni fa facevano parte dello stesso staff, due professionisti che sono anche amici. Sulla panchina delle magliette nere c’è oggi Mazzanti, marchigiano di origine ed ex della partita visto che è stato allenatore delle venete dal 2015 al 2017. Dall’altra parte della rete c’è Santarelli, tecnico folignate che è stato lanciato proprio dall’amico-rivale nella pallavolo che conta. In vista della sfida il Corriere dello Sport li ha intervistati e dalle loro risposte è venuto fuori un quadro molto simpatico di una sfida che sarà diversa dal solito. I due tecnici si sono conosciuti quando Mazzanti allenava a Piacenza e Santarelli a Pesaro, l’estate successiva si trovarono assieme a Casalmaggiore. L’intesa tra loro si è sviluppata negli anni, sia come persone sia come idee, ed è nato un percorso incredibile. Tra le curiosità c’è quella che entrambi sono sposati con una giocatrice che allenano (Ortolani e De Gennaro). Tante le vittorie ottenute insieme, ma la più bella concordano sia stato il primo scudetto a Casalmaggiore, insperato e inatteso. Le loro squadre di club praticano un gioco veloce che si sta imponendo alle attenzioni di tutti. Così sul tema Davide Mazzanti: «Secondo me il gioco veloce richiede una tecnica specifica diversa dal gioco con palla alta, a volte nel femminile si pensa ad una progressione che preveda prima la capacità di saper attaccare una palla lenta come presupposto. Non è così, sono due cose diverse, serve conoscerle». Così sul prossimo duello Daniele Santarelli: «Davide per me è più di un amico, a lui devo tantissimo e non riuscirò a ringraziarlo mai abbastanza per quello che ha fatto per me e per aver creduto in me. Non ho bisogno di dirgli troppe cose perché lui sa bene ogni cosa, ci saluteremo e ci faremo due risate, poi inizieremo a giocare, non sarà semplice perché lui per me non può essere un avversario».