Gino Sirci: «Cambiare allenatore era necessario»

Sirci Gino
Gino Sirci (foto Michele Benda)

La circostanza è senza precedenti, liquidare un allenatore dopo gara-uno della finale scudetto è già di per sé una scelta drastica. Affidare la squadra ad un vice allenatore che non ha mai avuto la responsabilità da primo nel momento più delicato della stagione è ancor più azzardato. Certo è che se la Sir Safety Conad Perugia è giunta a questa conclusione significa che l’ambiante non riusciva più a sostenere la situazione. Scelta operata fuori tempo massimo, questa è la sensazione che hanno gli operatori del settore, tutti concordi che un cambiamento avrebbe potuto esserci al più tardi dopo l’eliminazione dalla champions league. Pur non conoscendo nei dettagli le cose si era evidenziato già dal mese di febbraio che ci fossero dei problemi interni, la tensione aveva raggiunto livelli altissimi tanto che durante la competizione continentale col Tours il regista Travica si era rivoltato ad Heynen. Un caso non isolato dato che si era verificato anche in altre occasioni con protagonista Colaci. I due senatori dei block-devils di certo hanno avuto un ruolo decisivo per convincere la società sportiva a compiere il passo. Ma in una stagione strana come questa, nella quale il covid ha colpito duro i bianconeri che sono comunque riusciti ad essere i più continui della superlega maschile, il primo posto della classifica aveva mascherato i problemi. Aveva sempre difeso il suo tecnico mostrando fiducia il presidente Gino Sirci che però adesso ha cambiato radicalmente idea: «Nelle ultime partite è mancato il gioco. Mi dispiace molto ma dovevamo dare una scossa. Io ci credo ancora, se altrimenti non avrei deciso di cambiare allenatore in questo momento». In qualche maniera ha pesato anche la vicenda relativa ad Atanasijevic che non è stato mai veramente provato in campo, pur se la sua condizione è recuperata. «Ci aspettavamo che lo avrebbe fatto giocare ed invece ha messo in campo Muzaj, che non era al meglio. La prima metà del campionato è stato fatto un buon lavoro, poi siamo cominciati a peggiorare a muro, in difesa, in battuta e in attacco. L’eliminazione con Trento in champions league, potevamo fare molto meglio di quello che abbiamo mostrato. La speranza è di riuscire a dare una sterzata, non è divertente per me che con Heynen avevo un buon rapporto, ultimamente però troppa gente era scontenta nel nostro gruppo e così non va». C’è da dire che il numero uno perugino nella sua carriera di allenatori ne ha macinati moltissimi, spesso non consentendo loro di terminare nemmeno una stagione, ma stavolta ha ragionato in maniera opposta, difendendo l’operato di Heynen sino a che è stato possibile, e forse anche oltre. La squadra intanto ha ripreso a lavorare con Carmine Fontana e tutto il resto dello staff in vista di gara-due in programma domenica a Civitanova Marche. L’obiettivo è ovviamente quello di tentare di rimettere in parità la serie.