
È arrivata nelle ultime ore la conferma ufficiale di quanto avevamo anticipato da tempo, la Sir Safety Conad Perugia ha messo nero su bianco con il nuovo tecnico che siederà in panchina nella prossima stagione. A guidare il collettivo bianconero sarà l’allenatore Nikola Grbic, che torna dopo sette anni nel club che lo ha lanciato da allenatore: «Né io né la società siamo quelli del passato, siamo entrambi cambiati e in meglio per cui penso che sarà un’avventura migliore di quella precedente. La stagione 2014-2015 fu comunque positiva, ma è chiaro che ora bisogna giocare per cercare di vincere. La società e la squadra sono più attrezzate, io sono cresciuto e spero otterremo risultati migliori. Ho sempre pensato che un giorno mi sarebbe piaciuto tornare a Perugia, dove ho avuto la prima possibilità di allenare. Ora ovviamente Perugia è diventata una società top, tra le prime al mondo per budget, organizzazione, tifosi e tutto il resto. Anche in questi anni precedenti ho avuto dei contatti, ma non c’erano mai le condizioni giuste. Quest’anno le condizioni ci sono state tutte e sono molto felice di tornare per provare anche personalmente a vincere in Italia per la prima volta e con Perugia per la prima volta». L’allenatore serbo torna coi block-devils passando dalla porta principale, da campione d’Europa in carica. «È vero, arrivo da campione d’Europa in carica e questo, specialmente quando raggiungi un risultato del genere con una squadra che all’inizio non era tra le favorite della champions league e storico per Kedzierzyn-Kozle e per la pallavolo polacca in generale, dà certamente credibilità al mio lavoro e mi dà anche personalmente la consapevolezza di aver fatto bene. Tornare dopo un successo così aiuta e ti fa iniziare con buoni presupposti, però sono anche consapevole che quando si vince poi bisogna confermarsi e non è mai semplice perché le aspettative crescono e so che bisogna continuare a far bene perché altrimenti tutto quello fatto prima non conta più. Penso di aver ancora da imparare e da migliorare, so al tempo stesso di aver raggiunto un buon livello e spero che il mio livello e la mia gestione del gruppo saranno utili per vincere il prossimo anno. Le ambizioni di Perugia sono sempre state alte, ora ovviamente la qualità dei giocatori in rosa rende queste ambizioni altissime perché, quando una squadra forte ti cerca e ti vuole, poi naturalmente si aspetta indietro il raggiungimento dei risultati. Io ho sempre vissuto con questa pressione, sono abituato a questa pressione, so che ci sarà e questo mi stimola. Poi comunque il compito mio, dello staff e dei ragazzi dovrà essere quello di concentrarsi sul lavoro duro in palestra e sul campo, perché sarà questo che alla fine farà la differenza». La costruzione dell’organico è ormai definita ma il coach quarantasettenne ha già un’idea chiara per la sua Perugia. «Arrivo da una squadra dove avevo giocatori molto tecnici, bravi ad usare diverse soluzioni in attacco e molto bravi nella correlazione muro-difesa. La Perugia che si sta formando sarà un po’ diversa, molto più fisica e con le sue caratteristiche, una squadra che spingerà forte in battuta e che dovrà avere una correlazione muro-difesa importante. Ma a me piace la pallavolo totale, dovremo lavorare per essere una squadra che gioca bene e che è solida in tutte le fasi del gioco, sarà un aspetto fondamentale per arrivare al risultato. Cercherò di dare la mia impronta di pallavolo ben sapendo che un allenatore deve adattare il suo lavoro alle caratteristiche dei propri giocatori, sfruttarle al massimo e cercare al tempo stesso di far migliorare ogni singolo elemento della squadra».
