
Partito dalla panchina dove è rimasto nei primi due mesi e mezzo del campionato, il Covid-19 è entrato prepotentemente in campo alla fine dell’anno, imponendo cambiamenti drastici alla serie A1 femminile. Tra il 23 e il 24 dicembre si è tenuta una accesa trattativa al termine della quale la Lega Pallavolo ha annullato la tradizionale giornata di Santo Stefano, con obiettivo cercare di salvare le finali di coppa Italia in programma a Roma il 5 e 6 gennaio. Obiettivo ambizioso dato che almeno cinque club sono stati colpiti dal virus e sono alle prese con la quarantena. Il presidente di Lega Mauro Fabris ha parlato della necessità di rivedere i protocolli sanitari: «Santo Stefano è sempre stato un appuntamento tradizionale per il nostro movimento di serie A, quest’anno abbiamo dovuto rinunciarvi a malincuore. Tutte le nostre atlete e gli staff delle squadre di serie A sono vaccinati, con due se non addirittura tre dosi, e insieme al medico di Lega e i medici sociali dei club abbiamo notato che le giocatrici si positivizzano, ma non si ammalano, bastano solo pochi giorni e ritornano subito negative, i sintomi sono davvero molto rari e, se si dovessero presentare, sono molto blandi. Per questo motivo, credo sia necessario rivedere i protocolli per il mondo dello sport, dato che sono stati redatti diversi mesi fa e non tengono conto dell’effettivo decorso della positività, ormai siamo tutti vaccinati e l’evidenza scientifica ci dice che sia necessario un aggiornamento per evitare di bloccare le competizioni sportive di alto livello».