Wilfredo Leòn: «Contento per Grbic anche in nazionale»

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Wilfredo Leòn

Con la vittoria di Trento sui francesi del Cannes si è chiusa la terza giornata della fase a gironi della champions league. A guidare il girone è la Sir Sicoma Monini Perugia che ha ottenuto tre vittorie per tre a zero, nessun set ceduto dai bianconeri sino al giro di boa, una seria ipoteca sul passaggio del turno alla fase dei play-off. I connazionali dolomitici seguono con due affermazioni ed una sconfitta, i turchi di Istanbul hanno una partita vinta e due perse, chiudono i transalpini senza successi. Situazione ottimale per quanto riguarda la classifica sia sul fronte internazionale e sia in ambito nazionale, adesso però i block-devils sperano di recuperare tutti gli elementi dell’organico, con riferimento a Colaci, Piccinelli e Solé che sono stati colpiti dal Covid-19, nonché Russo che ha accusato un infortunio. Ci sarà ancora qualche giorno perché ciò accada dato che gli umbri torneranno in campo mercoledì per la coppa Italia. Le attenzioni sono state dirottate sul palcoscenico estero dato che il coach Nikola Grbic è stato incaricato di guidare la nazionale polacca maschile, in sostituzione del belga Vital Heynen. In comune i due hanno il legame di club con la squadra del presidente Gino Sirci che ha storto un po’ il naso nell’apprendere la notizia ma non ha potuto che accettarla dato che non c’erano clausole nel suo contratto che lo impedissero. A commentare la vicenda è stato lo schiacciatore cubano Wilfredo Leòn che ha detto: «Sentivo che sarebbe stato scelto Grbic per la nazionale biancorossa. A Perugia lavoro molto bene con lui. Abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme, come dimostrano i risultati. Deteniamo il primo posto in superlega maschile con un netto vantaggio sulla seconda. All’inizio della stagione ci aveva detto che sarebbe stata dura, ma grazie a ciò avremmo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Ci ripete sempre che oggi è fatica, ma domani sarà felicità». Per la seconda volta il fuoriclasse caraibico si è trovato in una situazione in cui l’allenatore del suo club lo è anche della nazionale polacca. «Sono due allenatori diversi, Vital Heynen era più concentrato sulle questioni tecniche, un po’ meno sull’allenamento della forza; Nikola Grbic, invece, si assicura che la palestra sia fatta con molta attenzione, anche la tecnica è importante per lui, ma dice sempre che senza forza in campo non si va avanti. La similitudine è che ad entrambi piace parlare molto, anche se il serbo non lo fa tanto quanto il belga. Grbic riferisce spesso quello che gli è successo durante la sua carriera agonistica, a proposito di cose positive e negative, che bisogna imparare dalle prime ed evitare le seconde. Le sue storie sono interessanti da ascoltare e da esse si possono trarre utili lezioni. Ad ogni modo è diventato il selezionatore della squadra polacca, ma non abbiamo parlato della nazionale. Ora parliamo esclusivamente di questioni di club».