
Siamo alle solite, finita la stagione agonistica rimane più di una insoddisfazione per le mancate vittorie alla Sir Safety Conad Perugia. Il club bianconero investe molti soldi ma i trofei più importanti (scudetto e champions league) stentano ad entrare in bacheca, per un motivo o per un altro. Quando non si centrano gli obiettivi è poi facile che si creino delle crepe e il presidente Gino Sirci non le manda a dire, ospite alla trasmissione Fuori Campo ha detto: «Abbiamo vinto la coppa Italia, Civitanova Marche ha vinto il campionato, le altre sono tutte dietro, Trento ha vinto solo la supercoppa italiana, Modena non ha vinto nulla, Piacenza non è arrivata nemmeno in semifinale ai play-off. Delle cinque squadre con budget maggiore siamo andati peggio solo dei marchigiani, ai quali abbiamo dato un bel 30% di aiuto nel farli vincere giocando non al nostro livello. Gli investimenti di queste squadre erano molto vicini ma nello sport non c’è la matematica, certo è che speravamo meglio. Sul versante allenatore stiamo vedendo cosa è successo alla nostra squadra nel periodo tra la semifinale di champions league e la finale dei play-off. Perdere in casa con Trento ha fatto accendere la scintilla e ci sono venuti in testa dei brutti pensieri. Non eravamo più noi, avevamo dubbi, e così abbiamo perso con loro, successivamente abbiamo giocato male con Modena e con Civitanova Marche. L’allenatore è responsabile certamente dei risultati, Nikola Grbic ha avuto un risultato come quello dello scorso anno ma aveva in più tre pedine notevoli nel roster, Anderson, Giannelli e Rychlicki. L’aspetto positivo di Grbic è che conosce già la squadra e l’ambiente, inoltre il suo ingaggio potrebbe essere limato in virtù degli impegni internazionali con la Polonia. È una persona mite, educata, con grande sensibilità, nello spogliatoio c’è sempre stata grandissima armonia. Quello che ci ha fatto rimanere male è che a novembre sono cominciate a circolare le voci che lui aveva presentato la sua candidatura sulla panchina polacca. Noi avevamo già avuto Heynen che guidava la nazionale polacca ed era molto distratto, perciò avevamo detto mai più. A gennaio Grbic ha detto che lo avevano preso e non poteva rifiutare. A quel punto avevo due strade, mandarlo a casa subito e cercare un altro, oppure proseguire il rapporto. La squadra andava bene e lui ci ha rassicurato che avrebbe vinto i trofei. Siamo rimasti incastrati a livello psicologico e non abbiamo preso decisioni drastiche. Tanti allenatori vogliono venire ad allenare a Perugia, e romperebbero anche i contratti in essere ma sarebbero persone che devono integrarsi nel nuovo ambiente e non sempre è facile». Il numero uno dei block-devils è stato poi incalzato sul divorzio del Perugia calcio dal direttore generale Gianluca Comotto ed ha sorpreso tutti con un’affermazione sensazionale. «Nella vita professionale ci sono le coincidenze che possono riservare delle sorprese positive e negative. In questo contesto l’uscita di Comotto dal calcio potrebbe essere un valido elemento, a me piaceva e lo ritengo un bel dirigente, le società sportive come la nostra che vogliono strutturarsi hanno bisogno di personaggi validi e rappresentativi che hanno intessuto relazioni. Io sono disponibile a parlare con lui».