Il bilancio degli Europei

Palasport (Europei)
il palasport di Perugia durante i campionati europei 2023 di pallavolo maschile

Si spengono i riflettori del palasport di Pian di Massiano che ha ospitato per tre giorni il girone preliminare della manifestazione dei campionati europei 2023 maschili di pallavolo. Dopo tanti ritardi e leciti dubbi, si è finalmente avuto il battesimo dei nuovi spicchi che aumentano la capacità dell’impianto sportivo (anche se solo tre dei quattro previsti). Una modifica necessaria per eventi di questa portata che ha fatto apprezzare solo nell’ultima gara del programma (Italia-Serbia) la sua utilità, con un colpo d’occhio davvero molto bello, ma che ha però lasciato dietro di sé anche uno strascico di polemiche. I nuovi spalti, infatti, non sono uniformi a quelli esistenti e guardandoli appare evidente la mancanza di omogeneità che li rende non proprio belli. Lampanti anche le lacune delle postazioni a ridosso delle tribune dove la visuale del campo è impossibile e che renderanno necessari ulteriori lavori (abbattimento delle sponde metalliche ed installazione di divisori in plexiglass trasparente). Funzionale la presenza dell’impianto di condizionamento che ha mantenuto la temperatura interna su livelli accettabili per questo periodo. Il dato numerico conclusivo dell’ultima partita è importante, sono stati 1’718’000 i telespettatori collegati su Rai2, con l’11,3% di share mentre sono stati 162’000 gli utenti collegati in diretta su Sky Sport Summer, a dimostrazione di un’attenzione sempre elevata per la maglia azzurra. La Fipav Umbria ha ringraziato tutti e si è detta orgogliosa per aver visto un palasport gremito (4’500 spettatori), il giusto epilogo di tutto il lavoro che da tanti mesi è stato portato avanti con impegno. Da ultimo va sottolineata la sempre grande sportività dei perugini che hanno evitato l’effetto Maradona ad Italia 90, anzi, hanno dedicato vere e proprie ovazioni ad Aleksandar Atanasijevic, sia prima che, in particolare, dopo la gara, confermando che è sempre lui il principe di Perugia. Se si considera che negli ultimi tempi nella struttura, che lamenta ormai quaranta anni di vita, sono state spese ingenti cifre per l’ammodernamento, e che con le moderne tecniche di costruzione si possono progettare impianti senza troppe eresie finanziarie, forse il gioco non è valso la candela. Di certo non saranno tante le occasioni di fare il tutto esaurito, mentre permarrà la differenza abissale con gli impianti avveniristici del nord Europa.