Gino Sirci: «Perugia regna programmando»

Sirci Gino
Gino Sirci

Si guarda allo scontro al vertice in superlega maschile ma si raccolgono ancora i complimenti dell’ambiente sportivo alla Sir Susa Vim Perugia, vincitrice del mondiale per club. A commentare l’ennesimo trionfo è il presidente Gino Sirci: «Questa coppa significa confermarsi ad altissimo livello. Siamo di nuovo campioni del mondo, allora siamo davvero forti. Non è stata una cosa fortuita esserci riconfermati, siamo molto orgogliosi di aver fatto vinto per la nostra piccola regione che merita questo ed altro. Se l’anno scorso le partite erano state combattute, quest’anno ne abbiamo vinte quattro per tre a zero e senza perdere nemmeno un set. Un grandissimo risultato ottenuto grazie alla abnegazione dei nostri giocatori, al nostro allenatore, alla nostra struttura societaria. Dobbiamo anche considerare che non avevamo due giocatori titolari, per cui la programmazione ha pagato, la squadra ha molti elementi validi, altrimenti senza due titolari non vinci così nettamente. Perugia regna davvero, è il tredicesimo trofeo in dodici anni di massima categoria, dietro a questo c’è una grande pianificazione. Sono convinto che l’anno scorso è stato davvero un caso aver gettato via la stagione con un finale pessimo. Non lo meritavamo perché eravamo davvero forti come lo siamo adesso. Di fatto abbiamo cambiato solo un giocatore tra i titolari. Comunque, vedendo i risultati attuali non sono meravigliato, sono contento soprattutto per i nostri sponsor. E anche per i tifosi, l’ambiente si era un po’ demoralizzato, in pochi si aspettavano un inizio così scoppiettante. Lo scorso anno è finito male, quest’anno abbiamo ricominciato bene e vediamo come va a finire. Contiamo su un grande organico di giocatori, un ottimo staff tecnico ed una dirigenza affidabile, vedo che stiamo andando molto bene, c’è voglia di fare, ci sono degli sponsor appassionati. In India eravamo in otto, tifosi al seguito della squadra, persone venute a spendere una settimana del loro tempo per seguire una passione. Eravamo l’unica squadra con supporters al seguito, magari non tanti ma ai giocatori fa capire che dietro c’è qualcuno che ci tiene e li segue. La bandiera con lo stemma dell’Umbria è stata sventolata in alto ed è un orgoglio per noi. Il prossimo trofeo sarà a fine febbraio la coppa Italia, adesso siamo in testa alla classifica, però non ci possiamo rilassare, abbiamo vinto due trofei guardiamo avanti. Rispetto a dodici mesi fa la cosa che mi fa stare un pochino più tranquillo è avere un allenatore molto esperto in vittorie, è uno di quelli che ha vinto più. Vedo come si pone di fronte ai giocatori, non si lascia prendere dall’entusiasmo. Sappiamo che ci sono tante avversarie arcigne, che non ti vogliono concedere niente. Queste si impegneranno ancora di più ed avranno un atteggiamento molto più determinato quando ci affronteranno, dobbiamo tenere i piedi per terra e far finta di non aver vinto. Dobbiamo avere la giusta attenzione, dobbiamo avere paura di perdere, se noi pensiamo che abbiamo già vinto, non vinceremo più niente. Quando si perde avvengono dei cambiamenti a livello psicologico, con le sconfitte spesso vengono meno tante certezze. Dobbiamo solo fare tesoro dell’esperienza passata per evitare gli stessi errori. Anche le vittorie possono far montare la testa e rovinare gli atteggiamenti. Quello che mi piace di Lorenzetti è avere un basso profilo, è la persona giusta con l’atteggiamento giusto. Domenica giochiamo a Trento, nella casa dei detentori del titolo, dove era impiegato l’anno scorso il nostro allenatore, dove c’è un nostro ex giocatore. Vorranno farci male, ma noi speriamo di rimanere in piedi».