
L’attività fisica rappresenta un importante fattore preventivo e protettivo nei confronti di molte malattie, come le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e alcuni tumori. Tuttavia, i dati europei evidenziano l’esistenza di una certa quota di sedentari con una differenza di genere: le donne, a qualsiasi età, svolgono una minor attività fisica ludico-motoria o sportiva rispetto agli uomini. Oltre che per sottolineare i benefici dell’attività fisica, i risultati di ricerche nazionali condotte sugli adolescenti dal gruppo Musa mostra che nel 2022 hanno praticato sport in modo continuativo il 58% dei ragazzi e solamente il 34% delle ragazze, testimoniano l’aumento del divario di genere a seguito della pandemia, per effetto dell’abbandono dell’attività sportiva soprattutto da parte delle studentesse. Le regole d’oro emerse dal progetto Erasmus+Sport dell’Unione Europea ha l’obiettivo di individuare ciò che possa facilitare la pratica sportiva in tutte le donne, di qualsiasi età e, soprattutto, in quelle con carichi di lavoro anche familiari o legati allo studio. L’inserimento dello sport nella routine quotidiana della studentessa deve essere un’abitudine che va insegnata ed acquisita durante gli anni della scuola in modo che essa sia più incline a continuarne la pratica anche in età adulta. Un altro aspetto che può rappresentare un forte stimolo motivazionale riguarda i messaggi positivi sul divertimento e sul senso di benessere associati all’attività fisica, con il superamento delle associazioni negative legate a concetti quali la fatica oppure a immagini di bellezza (con conseguenti sentimenti di inadeguatezza).