Anett Nemeth: «Perugia stabile in attacco»

Anett Nemeth
È ancora lontano il debutto in serie A1 femminile, ma il conto alla rovescia impone di valutare i progressi settimana dopo settimana. Dopo tre verifiche sul campo la Bartoccini Mc Restauri Perugia ha più elementi su cui riflettere. I risultati dei test lasciano il tempo che trovano, ciò che è importante è la prestazione che la squadra esprime in campo. Tra le note positive c’è quella dell’opposta ungherese Anett Nemeth che si è unita al gruppo da poco meno di due settimane dopo gli impegni con la propria nazionale: «Alla fine la mia estate con la nazionale è stata molto buona. Abbiamo lavorato tanto e abbiamo concluso con due vittorie importanti contro Danimarca e Belgio. Sono contenta dei risultati e in generale di ciò che ha fatto la squadra. Spero in un’altra estate di successo l’anno prossimo per la fase finale delle qualificazioni. A Perugia ho trovato un bel gruppo che ha voglia di mettersi in gioco, lavorare e migliorare ogni giorno. Mi sto integrando abbastanza velocemente, sia dal punto di vista dei rapporti con le compagne e sia sotto il profilo tecnico. Sono entusiasta di poter lavorare con queste ragazze e con questo staff». Nei primi tre allenamenti congiunti sono arrivate altrettante sconfitte, penso però che ci sono state molte cose positive. È sempre difficile costruire una nuova squadra, ma dobbiamo continuare a mettere in pratica le cose positive e allo stesso tempo imparare dagli aspetti negativi. Ci sono ancora alcune cose su cui migliorare, ma penso che siamo sulla strada giusta. Sono sicura che saremo pronte quando inizierà la stagione. Penso che uno dei nostri punti di forza possa essere quello di saper lavorare di squadra con un attacco equilibrato. Anche in battuta abbiamo qualità importanti. Di contro dobbiamo ridurre di parecchio i nostri errori e trovare soluzioni diverse velocemente. Ma a questo punto della preparazione ci può stare e va ancora bene. Dopo l’allenamento con Scandicci, il nostro allenatore ci ha detto che dobbiamo lavorare di più come collettivo in ogni situazione e che dobbiamo controllare ciò che possiamo controllare ma anche accettare ciò che non possiamo governare senza innervosirci».