Simone Giannelli: «Perugia ha avuto stile»

Giannelli Simone
Simone Giannelli

Ancora un titolo in bacheca, si tratta del quinto della gestione Lorenzetti, il quindicesimo della storia per la società sportiva Sir Susa Vim Perugia che si è affermata al termine dell’ennesima battaglia. Una vittoria a cui teneva più di tutti colui che è stato insignito dei gradi di capitano in questa stagione. I compagni gli hanno gridato alza la coppa. A guidare con grande saggezza la squadra in campo è stato il regista Simone Giannelli che, ha detto: «La cosa più importante è che tutti quanti insieme siamo riusciti a raggiungere questa vittoria, perché è sempre difficile il primo trofeo della stagione. Si gioca subito al massimo e ce lo eravamo detti prima di scendere in campo che per vincere contro Trento avremmo dovuto arrivare al quinto set. Insomma, ce l’abbiamo fatta. E stata una partita di alti e bassi da parte nostra, come è normale che accada in questo periodo della stagione. Siamo stati bravi a rimanere lucidi e resistere ai colpi loro anche quando tutto sembrava buio, siamo tornati a galla tutti insieme con uno stile, oltre alla coppa ci portiamo dietro lo stile con cui siamo rimasti in campo. Io penso che nella vita, e nello sport bisogna trovare degli equilibri. Sicuramente da sportivo uscire dalla Olimpiade senza medaglie non lascia contento e felice nessuno, perché è l’obiettivo ed il sogno di tutti. Bisogna bilanciare un po’ le cose e stare attenti a quello che si dice. Io penso che usciamo con più esperienza da Parigi. Con una consapevolezza in più, è tutto insegnamento che prendiamo per il futuro. Non è che vincendo la supercoppa si cancella quello che è successo prima. Si può solo imparare, andare avanti e combattere sempre. Questo è quello che faccio io nel mio piccolo. Avevo due uomini nuovi da inserire nella squadra, Loser ed Ishikawa, l’intesa che abbiam trovato in così poco tempo non è perfetta ma è buona. In finale mancava Plotnytskyi e sapevamo che avremmo dovuto giocare al meglio. Sicuramente sono due giocatori fortissimi, penso che sia stata utile molto la lungimiranza della società e dell’allenatore di mandarci a giocare due tornei a Lublin e a Jesi perché erano di altissimo livello e con della pressione. Nei momenti importanti del quarto set Ishikawa ci ha fatto rinascere perché è partito subito molto bene con l’attacco e con qualche difesa rocambolesca delle sue ci ha dato energia».