Perugia e i misteri di fine stagione

i giocatori della Sir Susa Vim Perugia si abbracciano (foto Michele Benda)
Sia chiara una cosa, chi scrive non tifa contro Perugia. E sia chiara anche un’altra cosa, chi scrive ritiene che Lorenzetti sia un grande allenatore. Una certezza è incontrovertibile, nella pallavolo non vince chi è più forte, ma vince chi gioca meglio. In questo senso un dubbio nasce spontaneo: perché una squadra a volte non rende per quello che vale? Spiegare questo mistero riuscirebbe a far capire come mai la Sir Susa Vim ha clamorosamente steccato la semifinale dei play-off scudetto, così come era successo due anni fa. Trovare la spiegazione non è facile, specialmente dopo che i block-devils erano andati in vantaggio due a zero nella serie. Che Civitanova Marche sia cresciuta è un dato di fatto, ma non così tanto da ridicolizzare i bianconeri come ha fatto nelle ultime due partite. Il tifoso di fede perugina non si dà pace, mentre lo sportivo se ne fa una ragione credendo che la rivale abbia azzeccato due prestazioni di fila. In uno sport di squadra, ancor più che in uno sport singolo, in realtà non è proprio infrequente che una squadra giochi bene ed un’altra giochi male, l’equilibrio che può spostare il risultato è sottile, spesso dipendente da fattori esterni. La convinzione è che si giochi bene tecnicamente quando si è presenti mentalmente. Di certo a livello psicologico gli umbri sono stati carenti nelle ultime partite, solo così si può spiegare come sia potuto accadere che subissero in gara-cinque diciassette ace, cosa mai avvenuta prima, un dato neanche lontanamente avvicinato, neppure in partite di cinque set. E anche per quanto riguarda i marchigiani vale la stessa cosa, mai prima erano riusciti a mettere a segno diciassette ace in una gara, neppure contro squadre di ben più bassa classifica. L’analisi di questo fondamentale è solo un esempio per comprendere che la situazione presenta problemi ben più profondi e radicati. Negli ultimi anni si è parlato con sempre maggior frequenza di ‘interferenze’ e anche il tecnico Lorenzetti non ne ha fatto mistero, lasciando intendere che gli atleti subiscono delle pressioni probabilmente troppo elevate dall’esterno. Certo, in teoria dovrebbero essere quasi tutti grandi campioni, abituati a vivere situazioni del genere, ma qualcosa di indigesto c’è. Trovarlo e neutralizzarlo è la missione del momento, perché in palio ci sono i play-off per il terzo posto e la final-four di champions league di champions league, competizioni che possono dare un senso diverso all’attuale stagione agonistica.