
Dopo ogni vittoria si festeggia, ma è anche il momento di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il cammino dei perugini in champions league è stato quasi impeccabile. I dispiaceri durante il campionato sono stati solo due, piccoli nei che hanno negato la leadership ai perugini, ma che non sono arrivati ad aprire una crepa nel compatto involucro di protezione degli umbri. La classica frittata è stata fatta il 25 gennaio, una data che si tenta di rimuovere dalla memoria, quattro mesi fa il team bianconero ebbe ad incrociare la pericolosa formazione di Verona, una infausta combinazione di astri che l’ha messa a terra al tie-break dopo essere stata in vantaggio per due a zero. La coppa Italia è terminata male, una eliminazione in semifinale che ancora in molti non riescono a spiegarsi. Ad aggravare la situazione è l’essere stati costretti ad inchinarsi ad una emergente, mai giunta a quel livello prima. Il bisogno di voltare pagina dopo la disfatta è stato riversato sul campionato. L’obiettivo da raggiungere era sfuggito, irrimediabilmente ed imperdonabilmente, lasciando un vuoto nei cuori di atleti, allenatori, dirigenti e sportivi di ogni genere. In molti avrebbero scommesso che ad alzare il trofeo in alto sarebbero stati gli umbri, ma così non si è verificato. Barcollo ma non mollo ripetevano i fedelissimi supporters. Un’affermazione quanto mai azzeccata visto che la squadra dei block-devils ha avuto poche esitazioni in questa stagione. Nella serie di semifinale scudetto, però, con la serie in pugno per due a zero e con la terza partita tra le mura amiche, è arrivata la doccia fredda, ancora al tie-break. Il pubblico schiacciava con la Sir, pronto a festeggiare ancora. Ma dopo quel maledetto 16 aprile è cominciata la paura; Civitanova Marche ha recuperato con decisione, gli umbri hanno sprecato, lo scudetto è sfumato. Rimane la champions league da giocare, ma bisogna cambiare registro. L’occasione giusta è la serie per il terzo posto, contro Piacenza viene ritrovata la fiducia. Il 16 maggio c’è da affrontare Ankara, è la prova del nove, Perugia c’è e spazza via i turchi. In finale bisogna alzare l’asticella, per due set fila tutto liscio, tutto il popolo bianconero è in estasi. Sembra ormai fatta, sembra una formalità, ma non è così. Zawiercie recupera e rimanda il verdetto. Ancora un tie-break, epilogo che in questa stagione non è stato molto piacevole. Gli striscioni e le bandiere sventolano senza tregua. Il collettivo umbro è consapevole di aver steccato importanti appuntamenti, ma è anche pronto a riscattarsi, lo fa con carattere e personalità, conquistando il ben più ambito traguardo.