
Le voci di una prosecuzione del rapporto erano circolate già da settimane e adesso la Sir Susa Vim Perugia lo ha pubblicamente ammesso. C’era da colmare la casella lasciata vacante da molto tempo, un ruolo di team manager che da oggi sarà rivestito da Davide Candellaro che lascia la pallavolo giocata per intraprendere la carriera dirigenziale: «Obiettivamente non pensavo di appendere le ginocchiere al chiodo quest’anno, anche se comunque ero ben conscio che al massimo avrei potuto giocare un paio di stagioni; ero consapevole di poter dare ancora qualcosa, però un pensiero ce l’avevo fatto. Non credevo arrivasse così velocemente; nel momento in cui mi è arrivata la proposta l’ho accolta con grande piacere, se Perugia ti chiede di restare vuol dire che qualcosa di buono l’hai lasciato. Il team manager è la persona più vicino alla squadra, che si occupa di far stare bene i giocatori, di organizzare le trasferte e tutto quello che concerne il gruppo. Il fatto di essere stato un giocatore e un compagno, secondo me, è un punto di favore perché già conosco i ragazzi e so, o quantomeno penso di riuscire a intuire forse in maniera un po’ più veloce, quali sono i bisogni della squadra. A volte può essere un limite passare dall’essere collega e amico a una figura in cui ci deve essere un certo distacco. Questa cosa non è semplice da attuare». Il centrale veneto, a trentasei anni, lascia dunque la pallavolo giocata per intraprendere una nuova avventura, un percorso sicuramente ricco di responsabilità. «Una cosa che non mancherà, e che comunque è stata la base su cui si sono costruite le stagioni scorse, è quella di andare a caccia di finali. Le competizioni le prepari, prima di pensare al titolo, devi pensare alla finale e prima di pensare alla finale devi pensare di arrivarci in finale. Un aspetto fondamentale è quello di dare il giusto peso alle cose, sia quelle positive, ma soprattutto quelle negative, fa parte del gioco. È impensabile credere di non averne di situazioni negative, e sono quelle che possono distrarre. Dalle cose che puoi sbagliare, o dagli inciampi, puoi capire cosa poter migliorare».