
Fresco di rinnovo di contratto e alla vigilia di una gara importante, la trasferta che apre il girone di ritorno della superlega maschile, il club della Sir Susa Vim Perugia ha organizzato una conferenza stampa con l’allenatore Angelo Lorenzetti che ha parlato a tutto tondo della situazione sua e della squadra: «Ai ragazzi prima dell’esordio in campionato avevo detto che Verona sarebbe stata tra le prime tre, se non c’è adesso è perché all’inizio ha avuto delle defezioni di qualche giocatore che adesso si sta rivelando decisivo. Ovviamente sarà una partita diversa rispetto a quella dell’andata, le due squadre sono molto diverse, noi sbagliamo molto di più di loro, questo non significa nulla in una partita, dobbiamo continuare a fare il nostro gioco, sapendo che la loro efficienza in certi momenti potrà creare un solco oppure renderci ancora più difficile la vita, noi dobbiamo essere consapevoli che comunque delle cose buone ce le abbiamo e quindi essere presenti soprattutto in questo palazzetto. Nel girone di ritorno affronteremo fuori casa la terza classificata del girone di andata, la quarta e la quinta, queste sono opportunità importanti perché, se saremo bravi, nei play-off in quei palazzetti ci dovremo andare. Verona è diventato un palazzetto al pari di Milano. Questa partita è importante per la classifica ma anche in chiave futura, noi in questi palazzetti ci vogliamo tornare a giocare e quindi dobbiamo imparare a viverli e cercare di dare il nostro meglio in ogni situazione. Verona in battuta è migliorata rispetto allo scorso anno, ma mantiene una percentuale di errore molto bassa e questo significa che tu il cambio palla te li devi conquistare, non hai regali. Nella fase punto hanno delle linee di muro alte, questo è uno stimolo per l’attaccante a tirare fuori dalla cassetta degli attrezzi tutti gli strumenti che lui ha a disposizione. La squadra sta bene, mi piace sia come sta in palestra pesi, vedo che la relazione tra Sebastian Carotti e i giocatori è ottima, una relazione fondata sulla fiducia e sul dialogo».