L’arte della pallavolo italiana: i grandi allenatori, tra vittorie e visione

Velasco-Barbolini
Julio Velasco e Massimo Barbolini

In ogni sport di squadra, a maggior ragione nella pallavolo, ogni dettaglio fa la differenza, ogni movimento è frutto del duro lavoro svolto prima di ogni match e a dirigere tutto questo, nel bene e nel male c’è sempre l’allenatore. Il tecnico non è solo il tattico che sceglie a rotazione migliore o che chiama il tempo al momento giusto: è il motivatore, il leader che costruisce con pazienza la vera identità della squadra. L’Italia, nel corso della sua lunga tradizione pallavolistica, ha conosciuto allenatori straordinari, uomini che hanno inciso la loro firma sulla storia di questo sport. Alcuni di loro sono diventati simboli, non solo per i titoli conquistati, ma per l’impronta lasciata nel cuore dei tifosi e nella testa dei giocatori.

Il filosofo: Julio Velasco
Nonostante sia nato in Argentina, Velasco ha saputo trasformare la Nazionale maschile italiana negli anni ’90 in una macchina praticamente perfetta. Con Julio l’Italia ha vinto tutto, tranne purtroppo l’oro olimpico: due Mondiali, tre Europei e cinque World League il bottino portato a casa assieme al tecnico. Oltre ai trofei, l’argentino ha lasciato un’eredità, un concetto di squadra, dei valori imprescindibili. Il suo modo di comunicare, diretto e profondo allo stesso tempo, ha fatto si che ora sia riconosciuto come uno dei migliori allenatori passati per il nostro Paese e non solo.

L’internazionalità: Giovanni Guidetti
Riferimento del volley femminile, Guidetti partendo dalla provincia è riuscito a farsi strada in grandi palcoscenici. Dopo varie esperienze con club italiani, si è affermato in Turchia, dove sta guidando il VakifBank verso successi internazionali ma soprattutto sul tetto del ranking mondiale; è infatti riconosciuto da tutti, addetti ai lavori, appassionati, siti sportivi NetBet, come uno dei migliori nel panorama internazionale. La capacità di adattarsi alle esigenze e anche alle idee delle giocatrici, e la cultura per il lavoro hanno reso Giovanni Guidetti un allenatore globale, capace di unire cuore e tattica.

L’uomo prima dell’allenatore: Mauro Berruto
Allenatore della Nazionale maschile tra il 2010 e il 2015, Berruto ha portato l’Italia a vincere medaglie importanti: bronzo olimpico a Londra 2012, argento Europeo e diversi podi in World League. Però ciò che è rimasto impresso a molti giocatori e anche ai tifosi non sono stati i risultati bensì la sua capacità di unire sport e filosofia. Mauro Berruto, infatti, è laureato in filosofia e ha sempre usato il volley come strumento per parlare d’altro: etica, squadra, responsabilità. È uno di quei tecnici che vedi leggere in silenzio dopo un allenamento, o parlare di leadership con la stessa passione con cui parla di side-out. Ecco perché la sua figura resta unica.

Il volto delle vittorie femminili: Massimo Barbolini
Nella pallavolo femminile italiana, Barbolini è un monumento. Con la Nazionale ha vinto due Europei, una Coppa del Mondo e una Grand Champions Cup. Nei club, soprattutto con Perugia e poi con Novara e Scandicci, ha conquistato tutto ciò che c’era da vincere. Il suo merito è aver costruito squadre solide, affiatate, capaci di giocare bene sotto pressione. Non ama le luci della ribalta, ma i suoi successi parlano per lui. Barbolini è: competenza, pazienza, e un’invidiabile capacità di gestione umana.

Equilibrio: Angelo Lorenzetti
Meno riconosciuto e meno citato ma tra i più stimati nel panorama italiano, Angelo Lorenzetti ha saputo dare una forte identità a tutte le squadre che ha allenato. Modena, Trento oggi a Perugia, le sue formazioni hanno sempre espresso un volley organizzato, intelligente e mai banale. È il tipo di tecnico che lavora sull’equilibrio, sulla continuità e sull’idea di squadra con la S maiuscola.

Allenare in Italia: una scuola d’eccellenza
La pallavolo italiana ha costruito negli anni una vera e propria “scuola” di allenatori. Tecnici preparati, aggiornati, capaci di lavorare sul campo e nella testa dei propri atleti.