Afonso Orabona difende la sua Sirio

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Luglio 1, 2011 22:30 Updated
Orabona Alfonso

Alfonso Orabona

In risposta alle critiche mosse da Ilio Liberati (leggi la lettera), assessore comunale allo sport di Perugia, verso la Sirio e la sua dirigenza, interviene il presidente Alfonso Orabona che si difende: “Tengo a precisare per prima cosa che non siamo falliti, non iscrivendoci al campionato abbiamo ‘semplicemente’ rinunciato alla serie A1. Non occorreva un milione, bensì duecentomila euro per salvare la società ed andare avanti nella prossima stagione. Sul discorso squalifiche non posso dire nulla perché ci sono incorso, però devo precisare che la colpa non è stata mia; io ci ho messo la faccia sulle gestioni sbagliate di altri, essendo il presidente sono io che ho pagato ma bisognerebbe conoscere tutto a fondo altrimenti è troppo facile parlare. Mi fanno sorridere le dichiarazioni dell’assessore perché il Comune di Perugia non ha mai dato un euro alla Sirio, anzi, abbiamo sempre pagato un palasport (circa 40-50mila euro all’anno, ndr) che è profondamente inadeguato per una categoria di serie A1, basta girare l’Italia per vedere quante sono le strutture migliori della nostra. Quest’anno per la prima volta abbiamo chiesto un aiuto, ma lo stesso ci è stato rifiutato. Ci siamo trovati male non per cattiva gestione ma perché abbiamo avuto delle promesse da vari imprenditori, uno su tutti Colussi che aveva garantito il suo appoggio ed invece non si sa perché non è arrivato. Chissà, qualcuno deve averlo convinto a fare marcia indietro. Ci tengo a dire che la stessa azienda ha ricevuto da parte nostra la visibilità d’immagine con il marchio ben evidente sulle tute, sulle maglie e con gli striscioni esposti nell’impianto di Pian di Massiano, solo che gli accordi presi sono stati disattesi. Non posso poi stare zitto quando sento delle affermazioni ridicole che parlano di incentrare l’attenzione sui settori giovanili e mi chiedo se quando si parla si conoscono i fatti. La Sirio ha iniziato la sua storia partendo dal vivaio e con lo stesso ha ottenuto tante affermazioni, è vero che avevamo visto una contrazione d’iscritti ma pur sempre sono oltre un centinaio le bambine che ancora oggi fanno attività da noi, non mi pare una cifra del tutto irrilevante. Ci si sta forse dicendo che avevamo fatto troppo bene negli anni scorsi? Leggo frasi che riguardano la serietà dei dirigenti e dico che anche le istituzioni hanno bisogno di persone serie. Sono tutti bravi a salire sul carro dei vincitori quando c’è da sfruttare i successi e andare davanti alle telecamere e sulla stampa a fare dichiarazioni. Ora che c’era bisogno di un aiuto non si è visto nessuno. Ho ricevuto telefonate da persone di tutta Italia che volevano manifestare la propria solidarietà per la decisione di chiudere, da Perugia non è arrivata nemmeno questa solidarietà”.

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