Avvocato Atanasijevic, la dura legge di Perugia

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Gennaio 31, 2014 12:30 Updated

Avvocato Atanasijevic, la dura legge di Perugia

Atanasijevic Alexandar (allungamento)

Alexandar Atanasijevic

È quello che fin qui ha fatto più punti in campionato. Mercoledì sera contro Verona ne ha messi 22, determinanti per la prima storica qualificazione di Perugia a una final-four di coppa Italia. Però Aleksandar Atanasijevic, 22 anni, nazionale serbo, dice: «Non è mai un solo giocatore che decide un risultato così. Tutti insieme abbiamo messo a frutto tre-quattro mesi di un gran lavoro. Quando siamo partita tutti dicevano che Modena e Verona, noi per ora abbiamo fatto meglio e domenica, ancora con Verona, abbiamo la possibilità staccarla di molto. Poi dovremo puntare Trento, è molto forte ma dobbiamo porcelo come obiettivo. Quello e la semifinale dei play-off. E ne è uscita la dimostrazione che avevo ragione a voler venire a tutti i costi a Perugia. Contro quelli che mi dicevano che era una cattiva idea proprio perché non aveva risultati alle spalle». Anche perché avrà avuto altre offerte… «E le ho ancora. Il mio procuratore mi dice che ne sono arrivate anche in questi giorni, da Russia, Corea, Turchia, ma non le ho nemmeno volute sentire. Non è una questione di soldi: per me Perugia è il posto giusto. perfetto. E Kovac è l’allenatore ideale per crescere». È in testa alla classifica del marcatori, alla prima stagione in Italia guida assieme ad Ivan Zaytsev anche il Trofeo Gazzetta, l’approccio con l’Italia è stato più facile di quel che immaginava… «Delle statistiche e delle classifiche non mi interessa proprio, quando perdi ti rendi conto che non contano niente. Posso dire che questo resta il campionato più difficile del mondo». Dichiarazione in controtendenza… «Lo so. Ma negli ultimi due anni sono stato in Polonia, là l’entusiasmo è fantastico, ma sai che certe partite contro le ultime della classifica sono già vinte. Prova a pensarla in quel modo qui quando vai a Latina e vedi quel che ti succede. Da nessuna parte tutte le squadre sono competitive come in Italia». Come va l’università? «Bene. Ho finito il secondo anno di legge. Per fortuna ho un programma di esami speciale, apposta per me perché sono un nazionale. Se no non saprei come fare. Riesco a dare gli esami quando sono a Belgrado in ritiro. Ci tengo molto perché so che se non studiassi per i miei genitori, tutti e due medici, sarebbe una delusione. Anche perché nel volley potrò restare magari altri 10-15 anni, poi bisogna pensare alla vita. E io sarò un avvocato». Diamo qualche informazione alle fan, fidanzato? «Sì, con Sara. Che in Serbia è abbastanza famosa, è una cantante (Sara Jovanovic, controllare su Youtube per credere, ndr). Tra un paio di settimane arriverà a Perugia. Mi aiuterà anche con la lingua, parla benissimo italiano perché è nata e cresciuta a Roma, dove suo padre lavorava in ambasciata». Aleksandar Atanesijevic adesso ricorda molto Ivan Miljkovic che arrivò qui nel 2000. Solo che lui non vinse la classifica del bomber… «Ricordo quando avevo 16 anni e suo fratello Bane me lo presentò, un’emozione unica. E quando ero con lui in nazionale non mi sembrava vero. Mi dà molti consigli, il più importante è “goditi le emozioni del campo”. Secondo me è stato il più grande giocatore di tutti i tempi. E prima di essere accostato a lui devo dimostrare parecchie cose nei prossimi 10 anni».
(fonte Gazzetta dello Sport)

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