A Perugia la questione palasport è sempre calda

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Novembre 20, 2019 08:00 Updated

A Perugia la questione palasport è sempre calda

Sirci Gino

Gino Sirci (foto Michele Benda)

Il palazzetto dello sport di Pian di Massiano è tornato prepotentemente al centro delle polemiche in questi giorni, un impianto dove giocano e si allenano la Sir Safety Conad Perugia di superlega maschile e la Bartoccini Fortinfissi Perugia di serie A1 femminile (oltre ad altre società sportive minori) e dove si svolgono anche concerti ed eventi culturali di grande rilievo essendo, di fatto, l’unico contenitore in grado di contenere quattromila persone. Il progetto di ampliamento approvato nei mesi scorsi impedirebbe però di montare i palchi di grandi dimensioni, un fatto che non era passato inosservato all’amministrazione comunale aveva rilevato non poche difficoltà per ospitare concerti con la realizzazione dei quattro spicchi per aumentare la capienza. La struttura vicina ai quaranta anni aveva bisogno di ritocchi ma la chiusura delle curve potrebbe rivelarsi un errore. Per tentare cioè di continuare ad organizzare concerti e allo stesso tempo lasciare che la destinazione principale sia quello sportiva serve una configurazione diversa da quella prevista. Portare la capienza a cinquemila spettatori costringerebbe a montare il palco degli eventi in mezzo al campo, con conseguente dimezzamento della capienza, sarebbe infatti impossibile infilarlo dove di solito viene montato (lato curva retrattile) proprio per l’ingombro degli spicchi. Nel sopralluogo effettuato alcuni giorni fa dal sindaco Andrea Romizi insieme agli assessori Clara Pastorelli e Leonardo Varasano si sono ipotizzate tre soluzioni. La prima è quella di rivedere rispetto al progetto già approvato il disegno complessivo delle tribune, spicchi compresi. Un disegno che dovrebbe consentire di montare il palco più indietro possibile e di non mangiarsi quindi la metà del parterre. La seconda è quella di realizzare gli spicchi retrattili in modo tale che in caso di concerti, si possa montare una struttura idonea che non invada la metà del parquet. La terza soluzione potrebbe essere infine quella di alzare da terra la curva sud, ampliando la capienza in alto e consentendo quindi di recuperare spazio proprio nel parterre. In tutto ciò il nodo è rappresentato anche dai maggiori costi, le diverse soluzioni prospettate richiedono infatti un impegno superiore rispetto a quel milione e trecentomila euro programmato. Il progetto approvato ad inizio mese è di tipo definitivo ed è quello che la società sportiva perugina aveva fatto redigere oltre un anno fa, ma non teneva conto della possibilità che si continuassero a ospitare concerti di un certo spessore. A questo punto margini di manovra ne esistono ancora, visto che prima dell’inizio dei lavori sarà necessaria l’approvazione del progetto esecutivo. Quello attualmente a disposizione che prevede un costo complessivo di 1,6 milioni di euro (1,3 con mutuo del Comune e 300mila messi a disposizione dalla Regione) è costituito da una serie di allegati che oltre ai dettagli tecnici, affrontano il tema della capacità di deflusso, delle nuove uscite di sicurezza, dei parcheggi e dei percorsi dedicati alla tifoseria ospite e ai disabili. Oltre a ciò contempla la realizzazione degli spicchi ed inoltre è previsto il rinforzo degli arconi in legno, un rinnovamento dell’impianto di videosorveglianza e di quello di condizionamento dell’aria. Il tutto è stato fatto previa acquisizione di tutti i pareri previsti dalla normativa, quali la commissione provinciale di vigilanza sul pubblico spettacolo, dei vigili del fuoco, della commissione sugli impianti sportivi del Coni.  La vicenda sollevata replica dall’associazione umbra per la musica e la canzone d’autore ha fatto infuriare il presidente Gino Sirci: «Abbiamo da anni un palazzetto incompleto, antiquato e inadeguato per Perugia. Finalmente l’amministrazione comunale, grazie all’attenzione e alla lungimiranza del sindaco Andrea Romizi e dell’assessore Clara Pastorelli, decide di donare alla città una struttura più decorosa, anche per fare i concerti, e c’è chi si lamenta. Stento a credere a queste affermazioni. È incredibile la cecità e l’irriconoscenza di questa gente. La struttura si chiama palasport. L’amministrazione, in modo intelligente, sta spendendo soldi per poter allargare la capienza e portarla a 5’000 spettatori (oggi il massimo è 3’890). Noi investiamo. Loro hanno altri spazi, questa maniera per fare soldi utilizzando il palasport non ci interessa».

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