Gino Sirci: «Stagione con qualche delusione forte»

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 30, 2019 23:00 Updated

Gino Sirci: «Stagione con qualche delusione forte»

Sirci Gino (tv)

Gino Sirci

Era molto attesa la puntata finale del programma Sottorete in onda su Tef Channel e condotto da Marco Cruciani che aveva annunciato un ospite d’eccezione come il presidente della Sir Safety Conad Perugia. Ad aumentare gli interessi è stato il posticipo dell’appuntamento che per l’occasione è andato in onda al giovedì. Le aspettative non sono andate deluse perché sono state forti le dichiarazioni fatte da Gino Sirci che ha esordito parlando delle recenti rinuce al campionato: «Credo sia un atto di coraggio per Spoleto ed Orvieto ridimensionarsi, dimostrando che le decisioni quando è il momento bisogna prenderle. D’altra parte c’è stata la Perugia femminile che è passata nella massima categoria femminile e che mostra il lato positivo della pallavolo». Si è parlato poi degli impianti sportivi e del Pala-Barton. «Pensavamo che avremmo potuto disputare i play-off in un palasport ampliato, così non è stato ma abbiamo ricevuto assicurazioni dall’amministrazione comunale che entro la prossima stagione sarà portato a termine i lavori per portare la capacità a 5’000 spettatori». Sul campionato. «Mi chiedo ancora come sia stato possibile aver perso lo scudetto in quella maniera, nelle partite in casa abbiamo giocato sempre meglio, ma il 14 maggio forse abbiamo pensato di festeggiare troppo presso e Civitanova Marche ha cominciato a giocare una pallavolo totale. Io mi sono spostato di postazione perché sono scaramantico ma da centro campo ho visto i muri e le difese che hanno realizzato e che ci hanno destabilizzato. Questa è la pallavolo, vince sempre chi gioca meglio e i nostri avversari hanno dominato. La pallavolo non mente mai». Spostando il focus sui fondamentali. «La nostra è stata una stagione sbilanciata sulla battuta, mentre siamo stati vulnerabili a muro e, in aggiunta a questo, ci sono state delle concause che hanno visto gli atleti avere un rendimento al di sotto del loro standard». Tante le analogie con l’anno precedente. «Nella finale scudetto abbiamo subito la stessa sorte che aveva sopportato i marchigiani in coppa Italia. In gara-cinque avevamo la sensazione e la speranza di rivivere quella partita ma così non è stato. Quest’anno celebreremo con due feste la vittoria di coppa Italia perché credo che valga doppio per come siamo riusciti a vincerla». Una parentesi è stata fatta sulla rinuncia alla coppa del mondo per club. «Mi rammarico e non lo rifarei perché in quel momento avevamo uno stato di forma eccezionale, ben migliore di Trento che ha preso il nostro posto e poi ha vinto il titolo iridato. Col senno di poi ci andremmo di corsa e se ci sarà un’altra occasione parteciperemo perché ci siamo pentiti». Il bilancio della stagione non è da buttare ma la voglia di migliorare è lo stimolo. «Credo che abbiamo una squadra forte e abbiamo dei doveri verso i tifosi che ci mettono il tempo e gli sponsor che sostengono edonomicamente il nostro progetto. Abbiamo preso Russo e Plotnytskyi che ci daranno più panchina, anche se l’avevamo anche nella scorsa stagione. Bergere se n’è voluto andare perché da tre anni che era con noi e voleva giocare. Ancora oggi non ci crediamo e non ci capacitiamo di come abbiamo fatto a perdere questo scudetto. Credo che siano state delle precise questioni tecniche». Il numero uno dei block-devils mostra di essere molto reticente a parlare della questione allenatore. «Preferisco non affrontare questo argomento. Ho una sofferenza e sento del dolore che mi fa male. Mi hanno nascosto delle cose i miei stessi dirigenti che quando le ho sapute sono rimasto deluso e per come si sono svolte le cose. Secondo me l’onestà è la cosa più importante. Non la facciamo tanto lunga ma evidentemente c’era un disegno ben preciso. Ora indubbiamente la stagione appare in una luce molto diversa. Il nostro allenatore è Bernardi, ci sono delle evidenze che lui vuole andare via in un’altra squadra. Se così fosse non rimarremo certamente a piedi. Abbiamo Carmine Fontana sul quale riponiamo grande stima e fiducia». Non ha confermato né smentito quando è stato stuzzicato sui contatti con il tecnico Vital Heynen. «Ho almeno sette tra procuratori ed allenatori che ci hanno contattato. Noi teniamo i contatti con tutti perché se Bernardi ci dovesse lasciare come pare sia la sua volontà, certamente non vogliamo essere impreparati. Ad ogni modo è falso che abbiamo stretto con qualcuno». Tornando alla superlega maschile. «Vincere la stagione regolare è un bel risultato. Anche giocare la finale lo è perché ti lascia dei ricordi indelebili, arrivarci è già un premio, certo è che vincerla è sicuramente meglio. L’importante è non essere rimasti digiuni con un trofeo che è finito in bacheca». Ha poi dato un giudizio di soddisfazione su Wilfredo Leòn. «Da uno a dieci gli attribuisco un nove. È un giocatore molto serio e molto umile, non si lamenta mai e non fa pesare nulla. Certo che il primo anno in Italia è stato per lui di ambientamento, l’impatto con il campionato non è facile perché ha giocato molte più partite di quante ne aveva giocate sino ad oggi, ma devo anche dire che in Russia le trasferte sono molto più stancanti». Gli è poi stato chiesto di valutare la squadra e il pubblico nella stagione. «Alla stagione di Perugia devo dare un sette, è mancato poco per prendere un voto più alto. I nostri tifosi sono eccezionali, sono loro che coinvolgono e che incoraggiano il contesto della piazza. La relazione coi tifosi è importante perché sono coloro per cuui si giustifica quello che facciamo. Io credo che è la prima cosa per un presidente».

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