Lorenzo Bernardi voleva chiudere con Perugia?

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Giugno 3, 2019 08:00 Updated

Lorenzo Bernardi voleva chiudere con Perugia?

Bernardi Lorenzo (indica)

Lorenzo Bernardi (foto Michele Benda)

Continua a tenere col fiato sospeso la vicenda della Sir Safety Conad Perugia che, al pari di un film giallo, non manca mai di far emergere nuovi aspetti intricati della guerra fredda in corso tra presidente ed allenatore. La tifoseria si è divisa, alcuni sono ancora a sostegno del tecnico, una frangia sempre più numerosa ha cominciato a prenderne le distanze. Non capendo bene cosa sia successo nelle scorse settimane e leggendo le dichiarazioni giornaliere dei protagonisti, i più intraprendenti hanno iniziato a ragionare su altri aspetti. L’attaccamento alla maglia è fondamentale per un sostenitore accanito, la squadra del cuore è una fede e non va mai cambiata. Ecco perché la questione che fa riflettere molto nelle ultime ore è quella che ha riguardato la selezione del commissario tecnico della Russia che è avvenuta nei mesi scorsi e che è stata resa pubblica ad inizio marzo, quando si è venuti a sapere che Lorenzo Bernardi era giunto alla votazione finale del comitato speciale istituito dalla federazione russa (insieme a Slobodan Kovac e a Tuomas Sammelvuo che poi è stato prescelto). Anche di questa candidatura sembra non era stato messo al corrente nessuno all’interno del club bianconero che aveva appreso la notizia con molta sorpresa. Una notizia avvenuta in un momento molto particolare, al rientro cioè dalla trasferta di Mosca di champions league che si giocò il 13 febbraio. Il dubbio che si è insinuato nei fedelissimi è che proprio in quel contesto potrebbero essere avvenuti dei contatti. Se ciò fosse dimostrato equivarrebbe ad alto tradimento ma al momento sono solo tremende supposizioni. Di certo se fosse stato prescelto la società sportiva perugina si sarebbe trovata davanti ad un fatto compiuto con poche possibilità di scelta. Chi è vicino al presidente Gino Sirci riferisce che stia vivendo un momento di grande dolore, come quello provato da un padre che si vede imbrogliato dal proprio figlio. Braccato quotidianamente dalla stampa il numero uno dei block-devils non rilascia ulteriori dichiarazioni. Chi lo conosce è certo che, sentendosi in qualche maniera preso in giro, difficilmente accetterà di avere in panchina un proprio dipendente che si è comportato così. Detto questo il nodo da sciogliere riguarda il contratto esistente che dura un altro anno e che non può che essere interrotto. Sarebbe il caso che il procuratore Georges Matijasevic, invece che scrivere post sui social, alzi il telefono e inviti realmente le parti a sedersi attorno ad un tavolo per trovare una soluzione a questo rapporto non più sostenibile e che, con tutta sincerità, comincia a diventare stucchevole.

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