Proposte per evitare la scomparsa di molti club

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 3, 2020 11:00 Updated

Proposte per evitare la scomparsa di molti club

Volley (sos)

le proposte per il sostegno alle società sportive

Da una indagine della prestigiosa ed autorevole testata giornalistica Il Sole 24 Ore le sponsorizzazioni a rischio nello sport sono tante, tali da mettere quasi 50mila società sportive sul filo della bancarotta. Il prolungato lockdown, senza misure di sostegno adeguate, potrebbe farne sparire un numero di questa entità. Da qui la richiesta dei vertici dello sport italiano al Governo di sbloccare in uno dei prossimi provvedimenti misure finanziarie, in particolare in materia di sponsorizzazioni, che possano evitare al sistema di implodere. Ogni euro investito nello sport vale triplo. Perché oltre che direttamente sulla filiera sportiva, lo si investe sui presidi sociali del territorio e sulla salvaguardia del tessuto sanitario. È questo il messaggio che si leva dai vertici dello sport italiano messi alla prova dalla pandemia di Covid-19. Da qui la richiesta al Governo e al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri di sbloccare al più presto misure finanziarie che evitino al sistema di implodere, in particolare in materia di sponsorizzazioni. L’universo sportivo italiano è costituito da 12,5 milioni di tesserati per federazioni, discipline associate ed enti di promozione. Nel registro del Coni sono iscritte più di 120mila società sportive e oltre 150mila tra società o associazioni dilettantistiche. La depressione economica provocata dall’emergenza sanitaria e dal prolungato confinamento, senza misure di sostegno adeguate, potrebbe farne sparire dal 15 al 20%. Con stadi, palazzetti e piscine che rimarranno tristemente vuoti, con ricavi televisivi a rischio e comunque appannaggio di fatto esclusivo del calcio professionistico, l’unica fonte di sostentamento per i club delle realtà dilettantistiche appartenenti alle altre discipline è rappresentato dalle sponsorizzazioni. Ma anche queste ora sono a rischio. Per questo è stata proposta l’introduzione di un incentivo fiscale per premiare le aziende che promuoveranno la propria attività attraverso campagne pubblicitarie effettuate da società e associazioni sportive, sia dilettantistiche che professionistiche. Si tratta di una misura cruciale per tutto lo sport italiano. L’incentivo sarebbe riconosciuto mediante il credito d’imposta in modo da portarlo in compensazione. Un meccanismo tra l’altro già utilizzato nel comparto dell’editoria e molto efficace in un momento in cui le società sono in crisi di liquidità e con perdite contingenti. Nel dettaglio, si parla di un’agevolazione pari al 30% degli investimenti effettuati, con un incremento al 40% nel caso di campagne realizzate mediante strumenti digitali, e di un ulteriore 20% nel caso di investimenti fatti da microimprese (pmi), e startup innovative del territorio. L’impatto per i conti pubblici di questa sponsorizzazione 4.0 deve tener conto del limite di accesso al credito d’imposta ad oggi vigente paria un tetto di 200mila euro e dell’effetto emersione del nero che si potrebbe generare. Si varia perciò da un minimo (più probabile) di 240 a un massimo di 432 milioni. Dai calcoli poi il ‘costo’ risulterebbe interamente spesato già dal primo anno, garantendo la continuità aziendale per gli anni successivi a tutte le società sportive e assicurando il relativo gettito all’erario. Tutte le iniziative che favoriscano il mondo dello sport di base sono ben valutate. Naturalmente si parla si provvedimenti che vanno bene in periodi digestione ordinaria. Molti di questi provvedimenti hanno effetti significativi nel lungo periodo. Il mondo dello sport dilettantistico ha bisogno di interventi straordinari e strutturali. Il presidente della Lega Pallavolo Serie A maschile Diego Mosna dice: «È fondamentale che le società dilettantistiche vengano riconosciute come entità economiche ma anche per la responsabilità sociale che hanno nei confronti di atleti, dirigenti e dei giovani che formano. Alla luce di ciò non servono misure di aiuto temporaneo, ma strutturali come quella sul credito d’imposta perle sponsorizzazioni. A cui andrebbe aggiunta anche la detraibilità dell’Iva per ridurne ulteriormente il peso». Anche secondo il presidente della Lega Volley femminile Mauro Fabris l’incentivo agli sponsor è l’unica via: «Uno strumento di rapido e sicuro impatto. Per i nostri oltre 30 club di A1 e A2 questo supporto è cruciale. Tuttavia, tantissime aziende, anche per ragioni etiche, potrebbero essere costrette d’ora in avanti a concentrare gli sforzi nell’assicurare la propria continuità e posti di lavoro, rinunciando a supportare le squadre. Per evitare una crisi più profonda ci faremmo promotori anche di un emendamento per estendere alle società dilettantistiche il più ampio ventaglio delle misure per la liquidità previste dal decreto dell’8 aprile scorso».

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