Aleksandar Atanasijevic immortale a Perugia

Atanasijevic Aleksandar, una leggenda, il Re di Perugia (autore Giacomo Severi)

Al termine di una stagione arrivano i saluti, subentra la tristezza per una pagina sportiva che finisce. Ci si dà appuntamento a fine estate, con la speranza che si possano finalmente riabbracciare i propri beniamini. In un periodo particolare come quello della pandemia che stiamo vivendo, il prolungato distacco dalla squadra del cuore avrebbe potuto rendere meno traumatici i saluti dei tifosi. Ciò vale per quasi tutti gli atleti bianconeri ma non per Aleksandar Atanasijevic che, dopo otto stagioni con i block-devils, si trasferirà nuovamente in Polonia, da dove venne ingaggiato. L’opposto serbo (classe 1991), è stato eletto sin da subito il giocatore più rappresentativo, il campione, l’idolo degli sportivi, poi il principe ed infine il re. Non c’è persona in città che non sappia chi sia, la pallavolo perugina ha avuto una impennata di popolarità incredibile in questi otto anni, una bella fetta di merito è la sua. Un ragazzone di due metri che ha fatto innamorare intere platee con la sua grinta, con il suo entusiasmo, con il suo sorriso contagioso, con la sua disponibilità verso tutti e, diciamocelo pure, con le sue proteste in campo. In ognuna di queste sfaccettature si è evidenziata una persona vera, una persona genuina, un puro. Al di là della tecnica, l’impronta indelebile lasciata da Atanasijevic è quella umana, cosa in cui nessuno come lui è riuscito a fare breccia. Ed è per questo motivo che ieri sera i Sirmaniaci hanno voluto organizzargli una sorta di festa di addio, all’aperto, debitamente distanziati, davanti al palasport di Pian di Massiano che è stata la sua casa sin dal 2013. Una riunione spontanea, doverosa, imperdibile, nella quale sono scorse lacrime vere, nella quale è stato scolpito a carattere cubitali il nome di un eroe indimenticabile.

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