Davide Mazzanti: «A Perugia mi sono rimesso in gioco»

By Pianeta Volley Aprile 3, 2021 12:00 Updated

Davide Mazzanti (foto Maurizio Lollini)

Mentre ormai è in corso il rompete le righe e le giocatrici tornano nei propri luoghi di residenza, la Bartoccini Fortinfissi Perugia deve pensare a rimettersi subito al lavoro per non perdere tempo rispetto alla concorrenza. Il primo punto da cui la società sportiva deve partire è quello dell’allenatore, non è un segreto che le magliette nere vorrebbero proseguire il loro rapporto esistente ma pare sempre più difficile trattenere coach Davide Mazzanti che dice: «La pallavolo non ha contatto fisico, se fai un errore devi poi fare bene l’azione successiva, secondo me è un aspetto unico di uno sport come il nostro, quando sbagli, sbagli e per redimerti puoi solo andare avanti e fare bene successivamente. Ho iniziato tardi a giocare, ma non l’ho fatto per molto, mi sono fermato alla under 18, avevo intrapreso la facoltà d’ingegneria perché mi sarebbe piaciuto insegnare elettronica, poi però l’estate vidi Angelo Lorenzetti in ritiro con la nazionale juniores a Marotta, ne sono rimasto folgorato e da lì mi sono detto “faccio l’allenatore” e mi sono iscritto all’Isef e l’anno dopo ho cominciato ad allenare. Ho accettato la sfida di Perugia perché sentivo il bisogno di rimettermi in gioco, i progetti legati alla direzione tecnica azzurra erano fermi e quindi ho pensato che la cosa più utile per me sarebbe stata quella di rimettermi ad allenare, ho trovato il giusto contesto perché la squadra mi piaceva e quindi ho preso al volo l’occasione. La differenza più grande tra allenare una nazionale ed un club è che quando alleni una nazionale stai sempre a stretto contatto con tempi ristretti e ben precisi, la gestione del quotidiano risulta più complessa, mentre invece nel club le ragazze hanno anche più tempo per loro. Dal punto di vista tecnico invece in nazionale quando prepari una manifestazione non puoi più fare grandi correttivi, quello che è fatto è fatto, mentre nel club si ha tempo di correggere settimana dopo settimana».