Domenico Guiducci, ricordo di un presidente

Pianeta Volley
By Pianeta Volley Maggio 6, 2021 10:00 Updated

Domenico Guiducci, ricordo di un presidente

Volley Ball Deruta (1984)

la squadra femminile della Volley Ball Deruta (1984)

L’intitolazione del palazzetto dello sport di Deruta a Domenico Guiducci ha portato alla memoria diversi ricordi, specie per chi lo ha conosciuto da vicino avendo coordinato l’attività pallavolistica della Volley Ball Deruta nel periodo dal 1984 al 1987. Venivo da un periodo di pausa dopo una serie A2 femminile molto tribolata (Libertas Skipper’s Perugia), e una serie B a Trevi. Fui accolto in pompa magna, con grandi manifesti dappertutto, volantini per la scuola di pallavolo (credo sia stata una delle prime in Umbria), il pullmino con lo sponsor, la sua presenza appassionata in ogni circostanza, le trasferte partecipate e le cene in allegria al ristorante ‘Anfora’ dopo le gare, anche quando non si vinceva. Eravamo agli inizi e le due squadre, già avviate di serie D maschile e di prima divisione femminile, stavano comunque facendo progressi. Ma la cosa più motivante per me fu impostare il settore giovanile praticamente dall’inizio ed essere assecondato nell’organizzazione dell’attività, come nell’installazione di altri campi per gli allenamenti, in aggiunta al campo centrale, per dare più opportunità ai gruppi di giovanissimi e giovanissime, e seguirli tutti assieme in quei pomeriggi con attività ed esercizi diversificati. I risultati non tardarono ad arrivare, a cominciare dall’inaspettata qualificazione alla finale nazionale del Trofeo Topolino di minivolley con un gruppetto di ragazzini di 10-11 anni molto abili a risolvere situazioni a volte non semplici, come indirizzare la battuta in spazi che avevano imparato ad osservare in precedenza, ma anche le altre squadre soprattutto femminili, dal minivolley alle altre più grandi, che aumentavano di numero e che difficilmente saltavano gli allenamenti dimostrando passione e attaccamento, segno che si stava dando vita a qualcosa di importante. Ricordo l’entusiasmo che ‘Checchino’, come lo chiamavamo noi, riusciva a trasmettere ad ogni persona che incontrasse, sia le atlete e gli atleti, i colleghi allenatori, Vanni Niccacci e Graziano Tosti, ma anche i genitori, soprattutto i padri che redarguiva in modo burbero, ma simpatico nello stesso tempo, per non essere troppo presenti alle gare della propria figlia o figlio. Era proprio questa immediatezza nei modi e genuinità di atteggiamento, unitamente alla grande disponibilità che lo ha fatto apprezzare anche da chi non lo conosceva. Il palazzetto che porterà ora il suo nome ha ospitato in quegli anni e in quelli successivi, in gare amichevoli, la squadra femminile dell’Uralochka (Urss) di Nikolaj Karpol, con Irina Kirillova, Nikulina, ecc, lo Zbrojovka di Brno (Cecoslovacchia) maschile con il famoso Drahomir Koudelka, ma anche un corso di aggiornamento per allenatori con Paolo Roberto de Freitas (Bebeto) allenatore del Brasile e poi anche dell’Italia dopo Velasco, tutte iniziative frutto della sua amicizia con l’allora presidente federale Carlo Magri e del suo modo inarrestabile di far progredire la pallavolo derutese e quella umbra. Vorrei infine terminare queste righe inviando un abbraccio alle figlie Jolanda, Fabiana e Letizia, nel ricordo anche della loro mamma, con me sempre gentile ed ospitale, e all’intraprendente nipote Filippo, che ho incontrato da piccolino molto spesso in giro per le palestre in compagnia del nonno.
lettere firmata Luigi Bertini

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